Normativa EPR per gli ecommerce: nuovi obblighi per chi esporta in Francia e Germania

Normativa EPR ecommerce

Vendi in Francia o in Germania? Allora devi conoscere la normativa sulla Responsabilità Estesa del Produttore (normativa EPR), che prevede nuovi obblighi per venditori in tema di imballaggi e smaltimento dei rifiuti

Questi nuovi obblighi derivano dall’adeguamento alle direttive europee n. 851 e n. 852 del 2018, da parte di Francia e Germania, che per prime hanno dato attuazione alla normativa europea sulla Responsabilità Estesa del Produttore, nell’ottica di rafforzare i principi di corresponsabilità e di responsabilità condivisa nella gestione dei rifiuti.

In questo articolo ti spiegherò cos’è la Responsabilità Estesa del Produttore (Extended Producer Responsibility o EPR) e come adeguarsi alla normativa EPR per continuare a vendere i tuoi prodotti senza difficoltà.

Infatti, coloro che vendono in questi Paesi dovranno adeguarsi a questi nuovi obblighi per non rischiare sanzioni pecuniarie, previste fino a 200.000 euro.

Inoltre, Amazon e gli altri marketplace hanno già stretto le maglie in tal senso, permettendo di vendere in Germania e Francia solo ai venditori conformi alla normativa EPR. Mentre  stanno iniziando a sospendere le offerte degli account che non dimostrano di essere in regola. Questo perché i marketplace hanno l’obbligo legale di controllare che i rivenditori siano conformi alla Normativa sulla responsabilità estesa del produttore.

Insomma, i cambiamenti in vista sono molti, vediamo come preparare il tuo sito e-commerce alla nuova normativa EPR.

| Che cos’è la responsabilità estesa del produttore EPR

La sigla EPR si riferisce al concetto di Responsabilità Estesa del Produttore (Extended Producer Responsibility) secondo il quale i produttori vengono considerati responsabili a livelli finanziario e organizzativo della raccolta e dell’intero ciclo dei rifiuti immessi sul mercato. 

Nella definizione di produttori sono inclusi anche i venditori o gli importatori dei prodotti ricadenti sotto l’ambito di applicabilità della normativa EPR

Questi, al pari dei produttori, devono gestire il ciclo di vita del prodotto attraverso una eco-contribuzione per lo smaltimento di imballaggi e rifiuti.

Il primo accenno al principio di Responsabilità estesa del produttore a livello europeo era stato fatto con la Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti.

Dopo circa un decennio, l’Unione Europea con la Direttiva (UE) 2018/851 ha modificato la direttiva precedente, indicando le linee guida sulla corretta gestione dei rifiuti all’interno dei Paesi membri e stabilendo i principi per l’attuazione dell’EPR..

Qual è lo scopo della normativa EPR

La Responsabilità estesa del produttore costituisce uno dei punti cardine dell’economia circolare, che ha lo scopo di ridurre i rifiuti al minimo, disincentivando, attraverso un sistema di eco-contribuzione, la produzione e l’utilizzo di materiale che diventa domani rifiuto.

Fino ad ora, siamo stati abituati ad un’economia tradizionale, in cui il ciclo di vita del prodotto partiva dall’estrazione delle materie prime per arrivare allo smaltimento. Il modello economico circolare, al contrario, tende a reintrodurre il prodotto nel ciclo produttivo, attribuendo ad esso un nuovo valore.

Cosa ha portato a questo cambiamento?

Forse non lo sai, ma in Europa si producono circa 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti e il 10% di essi è costituito da rifiuti urbani, come carta, cartone e plastica.

La normativa EPR, quindi, si pone come parte di una serie di regole volte a diminuire l’impatto ambientale della produzione industriale.

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Normativa EPR nuovi obblighi

Quali sono gli obblighi stabiliti dalla normativa EPR

Come per ogni direttiva europea, anche in questo caso, è necessaria una norma nazionale di recepimento della normativa EPR da parte degli Stati membri.

Questo può rendere la normativa EPR leggermente diversa nei vari Paesi Europei, ed è il motivo per cui, come vedremo fra un po’, esistono alcune differenze tra la normativa EPR per come è attuata in Francia e come lo è in Germania.

Quello che tali normative hanno in comune, e che deriva dagli obiettivi della direttiva europea, riguarda: 

  • l’estensione della responsabilità dei rifiuti, propria del produttore, anche a coloro che vendono e che importano per primi i prodotti soggetti alla normativa EPR;
  • l’attivazione di un sistema di raccolta dati sull’immissione dei prodotti e sui produttori stessi; 
  • l’individuazione di una lista di prodotti a cui si applica la normativa EPR;
  • l’attivazione di un sistema di eco-contribuzione.

Ma quali sono le implicazioni per i merchant? Te lo spiego nei prossimi paragrafi.

| Obblighi normativi EPR e importazione in Germania e Francia

Germania e Francia sono le prime due nazioni europee in cui è entrata in vigore la normativa EPR. Per i merchant che vendono oltralpe, quindi, ci sono novità importanti sulla gestione del packaging e sullo smaltimento dei rifiuti.

Per prima cosa, chi spedisce in Francia e in Germania ha l’obbligo di ottenere un numero di registrazione relativo a ciascuna categoria di prodotto soggetta alla normativa EPR.

Inoltre, deve inserire i dati relativi alla composizione dell’imballaggio sulle confezioni, seguendo categorie ben definite.

In entrambi i casi, è necessario dichiarare le vendite dei prodotti soggetti alla normativa EPR e versare gli eco-contributi conseguenti. L’importo di tale eco-contributo viene calcolato considerando la tipologia di prodotto, la categoria EPR, la quantità e gli attributi del prodotto.

Vediamo meglio nel dettaglio.

| Normativa EPR Francia: come spedire in Francia

Per continuare a inviare i tuoi prodotti in Francia, devi innanzitutto effettuare una registrazione EPR presso l’autorità francese o tramite PRO, una delle eco-organizzazioni a cui è possibile trasferire l’obbligo. 

Le categorie di prodotti EPR per la Francia che rientrano negli obblighi previsti dalla normativa EPR sono:

  • Imballaggi, incluso l’imballaggio principale (le confezioni stesse dei prodotti) e l’imballaggio secondario (imballaggio di spedizione).
  • Batterie.
  • Apparecchiature mediche e piercing.
  • Lubrificanti minerali/sintetici e oli industriali.
  • Articoli per lo sport e il tempo libero.
  • Prodotti per il giardinaggio.
  • Apparecchiature elettriche ed elettroniche, casalinghe e professionali.
  • Mobili.
  • Pneumatici.
  • Carta.
  • Prodotti tessili.
  • Giocattoli.
  • Prodotti per l’edilizia.
  • Tessuti sanitari.
  • Chewing-gum.
  • Attrezzi per la pesca. 

A seconda della tipologia di rifiuti prodotta (apparecchiature elettriche ed elettroniche, batterie, imballaggi, carta, mobili, prodotti tessili, pneumatici) è possibile rivolgersi a diverse organizzazioni. Nel caso di carta e imballaggi, esistono Citeo e Léko.

Successivamente, occorre fare una dichiarazione delle vendite dei prodotti rientranti nelle diverse categorie EPR e, in base a questa, versare l’eco-contribuzione conseguente.

| Normativa EPR Germania: come spedire in Germania

Per la Germania distinguiamo gli obblighi per le categorie: 

  1. imballaggi; 
  2. rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e batterie.

1. Normativa EPR Germania: gli imballaggi

Per evitare divieti di distribuzione o sanzioni, coloro che rientrano nella definizione di “produttore EPR” e che spediscono in Germania sono tenuti a:

  • iscriversi al registro LUCID per gli imballaggi, per ottenere il numero di registrazione EPR relativo a tale categoria;
  • stipulare un accordo di partecipazione al sistema;
  • comunicare periodicamente al LUCID i volumi di imballaggi prodotti per versare la conseguente eco-contribuzione.

Questi obblighi riguardano sia gli imballaggi principali (le confezioni stesse dei prodotti) sia gli imballaggi secondari (gli imballaggi utilizzati per la spedizione del prodotto).

2. Normativa EPR Germania: apparecchiature elettriche ed elettroniche e batterie

Per le categorie dei prodotti che contengono componenti elettriche ed elettroniche oppure batterie (pensiamo agli smartphone, tablet, oppure ai giocattoli elettronici), è necessario che il produttore si affidi ad un rappresentante autorizzato ad effettuare le pratiche necessarie:

  • come l’iscrizione al Registro Stiftung
  • e la dichiarazione stimata dei quantitativi di prodotti importati sul territorio tedesco, per versare la conseguente contribuzione.

Amazon EPR: cosa cambia per chi vende sui Marketplace

Se hai un account Amazon, o su altri marketplace, con il quale vendi in Germania e Francia, la normativa EPR ti riguarda molto da vicino: infatti i marketplace sono obbligati a verificare la conformità alla normativa EPR e possono sospendere gli account ritenuti non conformi.

La conformità è richiesta sia agli account che inviano i pacchi autonomamente, sia a coloro che si avvalgono dei servizi di logistica offerti da Amazon o dalle altre piattaforme.

A seconda della normativa di riferimento, i venditori possono essere chiamati a rispondere sia dell’imballaggio che dei prodotti afferenti alle categorie che abbiamo visto prima.

Per continuare ad avvalerti dei servizi dei marketplace, quindi, dovrai adeguarti alle normative EPR in vigore in Francia e Germania e inviare al marketplace il numero di Registrazione EPR come prova di conformità.

| L’Avvocato dell’Ecommerce e la normativa EPR: cosa posso fare per te

Come hai visto, la gestione dei rifiuti è un tema molto delicato e complicato da gestire che, al momento, interessa solo i merchant che spediscono in Francia e Germania ma che, ben presto, riguarderà tutti gli Stati Europei.

In questo articolo ho cercato di spiegarti cos’è la normativa EPR e quali sono le principali implicazioni per chi vende online.

Tuttavia, affinché la tua azienda sia adeguata alla normativa EPR è necessario affidarsi a specialisti che questa normativa la masticano tutti i giorni e che sappiano fornire una consulenza personalizzata.

Non rispettare la compliance significa, prima o poi, incorrere in sanzioni assolutamente evitabili.

Come ti stai muovendo in tal senso? Possiamo parlarne, contattami.

Floriana Capone
L’Avvocato dell’Ecommerce
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