Come scrivere la newsletter a norma di legge

normativa newsletter

Stai pensando di inviare delle newsletter ai tuoi clienti?
Vorresti acquistare una lista di contatti per fare email marketing?
Vuoi informare i tuoi clienti sulle novità o sulle offerte del tuo store?

La newsletter rappresenta uno degli strumenti più efficaci nell’e-commerce. 

Inviare delle email periodiche, infatti, aumenta la fidelizzazione dei clienti e permette di incrementare le vendite dei negozi online.

Tuttavia prima di mandare messaggi a tutti i tuoi contatti è necessario che tu conosca la normativa newsletter

La newsletter è una comunicazione commerciale e una forma di marketing diretto. In quanto tale, deve rispettare diverse norme per non rischiare sanzioni.

In materia privacy, ad esempio, le norme del GDPR prevedono che mandare newsletter senza consenso privacy potrebbe costare sanzioni fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.

Per non parlare delle sanzioni previste per le comunicazioni commerciali e del danno d’immagine che ne ricaverebbe il tuo brand.

In questo articolo ti spiegherò come scrivere la tua newsletter a norma ed evitare queste problematiche. 

Newsletter e Privacy: come ottenere il consenso

Le newsletter hanno un tasso di conversione molto alto, e sono un canale di marketing proprietario, svincolato dunque dalle campagne a pagamento.

Considerando, poi, che i costi per la gestione della mailing list e per l’invio delle newsletter sono relativamente bassi, si tratta di uno strumento estremamente vantaggioso per gli e-commerce e i marketers.

Tuttavia, ci sono degli aspetti legali da considerare per non perdere credibilità agli occhi degli utenti e non incorrere in sanzioni. Tra questi, vi è la raccolta del consenso e la conservazione dei dati.

Lead Generation

Partiamo dall’inizio del processo. Prima di inviare una newsletter è necessario raccogliere contatti. 

La lead generation va gestita a norma di GDPR, il Regolamento Ue 2016/679, che si applica quando si trattano i dati personali delle persone fisiche, cioè quelle informazioni che rendono riconoscibile una persona fisica.

L’invio della newsletter, infatti, implica delle operazioni sui dati personali degli utenti e, questa attività, può essere considerata lecita solo dopo l’acquisizione di un consenso valido e liberamente espresso.

Affinché il consenso sia valido, inoltre, gli utenti devono essere informati attraverso la Privacy Policy e scegliere in maniera attiva se accordarlo o meno.
In generale, nel modulo di iscrizione alla newsletter è necessario predisporre un form del consenso con caratteristiche specifiche:

  • il form non deve essere pre flaggato;
  • bisogna predisporre caselle diverse per le singole finalità;
  • con link all’Informativa sulla Privacy, che deve contenere le finalità del trattamento, tra cui quella della newsletter.

La normativa sull’invio della newsletter, ed in particolare il GDPR, richiede che vengano raccolti solo i dati necessari alla finalità indicata. 

Nel caso della newsletter, quindi, sarebbero superflue informazioni come il numero di telefono o il recapito postale.

A differenza di quanto succede con il Soft Spam, in genere la normativa vieta l’invio della newsletter senza un valido consenso.

Per avere una prova del consenso degli utenti è consigliabile predisporre la procedura del double opt-in: il consenso espresso sul form deve essere convalidato attraverso un’email di conferma.

newsletter normativa double opt in

Limitazione della conservazione dei dati

Una delle domande che ricevo più spesso riguarda i tempi di conservazione dei dati, o data retention

Molti marketers pensano che i dati possano essere conservati per un periodo illimitato, ma non è così.

Ogni sito e-commerce può conservare i dati degli utenti per un tempo limitato che va specificato all’interno della Privacy Policy.

Una volta trascorso questo periodo, sarà necessario richiedere un nuovo consenso per poter utilizzare il dato.  

Newsletter e privacy: come scrivere una newsletter conforme al GDPR

Grazie alla newsletter è possibile aggiornare i tuoi clienti, creare un rapporto più solido con loro e invogliarli ad effettuare acquisti nel tuo negozio.

Avere il loro contatto, però, non ti autorizza a inviare qualsiasi tipo di messaggio a vita.

Secondo il GDPR, l’utente può revocare il consenso. Per questo motivo, uno degli elementi privacy principali da inserire nel footer della mail di newsletter è il tasto per le richieste di opt-out, cioè un link per annullare l’iscrizione direttamente dall’email (“disiscriviti“).

Normativa newsletter: norme sulle comunicazioni pubblicitarie

Ma vediamo quali sono gli altri elementi che non possono mancare nella struttura della tua newsletter: 

  • Identità del mittente: l’utente ha il diritto di conoscere la provenienza dell’email. Questo dato deve essere inserito in maniera chiara e visibile.
  • Natura del messaggio: bisogna segnalare in maniera esplicita se il messaggio è di natura promozionale o meno. L’email non deve contenere indicazioni equivoche o che possano ingannare l’utente.
  • Uso di espressioni chiare e comprensibili: la pubblicità ingannevole viene considerata una pratica commerciale scorretta e, in quante tale, può essere soggetta a sanzioni.

Devi tener presente che alcuni paesi europei hanno delle norme più rigide. Per cui, prima di inviare un’email promozionale, è bene consultare la normativa locale sulle newsletter.  

Esempio newsletter a norma di legge

Ecco un esempio di come deve essere strutturata una newsletter a norma:

  1. mittente: Il tuo ecommerce 
  2. indirizzo email: news@iltuoecommerce.com
  3. oggetto: Nuovo catalogo primavera estate –  iltuoecommerce
  4. corpo dell’email: descrizione dell’offerta e delle condizioni per accedervi
  5. footer della mail: Ricevi questa mail perché hai autorizzato iltuoecommerce all’invio di comunicazioni commerciali
  6. link per l’opt-out: se desideri annullare la tua iscrizione, clicca su questo link.

| Normativa newsletter: le sanzioni previste 

Non rispettare la normativa sulle newsletter può avere conseguenze pesanti sulla tua attività. 

Per la violazione della normativa privacy, il Garante Privacy può irrogare sanzioni fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.

A queste si possono aggiungere le sanzioni previste per la violazione delle norme sulle comunicazioni commerciali in materia di commercio elettronico, che possono arrivare fino a 10 mila euro.

Inoltre, se su semplice segnalazione degli utenti, l’AGCM (Autorità Garante della concorrenza e del mercato) rileva una pratica commerciale scorretta, può irrogare una sanzione fino a 5 milioni di euro

Come vedi, la violazione della normativa newsletter mette a rischio il tuo e-commerce dal punto di vista legale, ma non solo.

Trattando i dati in modo illecito, gli utenti possono avere una percezione negativa del tuo brand. E la sensazione di sfiducia può ledere drasticamente all’andamento delle tue vendite.

| Cosa può fare per te l’Avvocato dell’Ecommerce

La newsletter è uno strumento importante per aumentare il numero delle conversioni e fidelizzare i tuoi clienti.

Sebbene possano sembrare semplici, gestire una mailing-list e fare email marketing richiedono grande attenzione.

Se non vuoi rischiare di mettere a repentaglio il tuo lavoro, danneggiando irrimediabilmente l’immagine del tuo brand e rischiando sanzioni da parte delle Autorità, contatta l’Avvocato dell’Ecommerce e mettiti al riparo da problemi legali.

Floriana Capone
L’Avvocato dell’Ecommerce
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