
Vuoi vendere alcolici e vino online? Sicuramente aprire un e-commerce di prodotti alcolici e/o di vini può essere un’ottima idea, anche molto redditizia se realizzata con i giusti accorgimenti tecnici e una buona strategia commerciale e di marketing, visto che si tratta di un mercato in espansione e la richiesta online di questi prodotti è in crescita.
Ma hai considerato gli aspetti legali? Per vendere online alcolici e vino bisogna rispettare una normativa piuttosto ampia e rigorosa che combina gli elementi della normativa e-commerce generale con le norme specifiche che regolano la vendita al dettaglio di food&beverage.
Questo articolo nasce per fare il punto sulla normativa e-commerce di prodotti alcolici e vino, facendo un excursus rapido tra leggi di riferimento, requisiti, autorizzazioni e adempimenti legali necessari.
Attenzione, questa guida non può ritenersi sostitutiva di una consulenza legale completa, vista la complessità della materia, il tema richiede la massima attenzione e un intervento specifico.
| Avviare un e-commerce di alcolici e vino: gli adempimenti
Prima di tutto, per iniziare a vendere online prodotti alcolici e/o di vino in maniera professionale, è necessario adempiere ai comuni obblighi validi per l’avvio di qualsiasi attività commerciale:
- l’apertura della partita IVA con il giusto codice ATECO di riferimento che identifica dettagliatamente l’oggetto dell’attività;
- l’iscrizione al Registro delle imprese, il registro pubblico che funge da anagrafe delle imprese su tutto il territorio nazionale;
- l’apertura di una posizione previdenziale presso l’Inps a fini contributivi;
- l’invio della Segnalazione Certificata Inizio Attività (SCIA) al Comune di competenza e dell’allegato per la notifica sanitaria (trasmesso dal Comune all’ASL).
| Normativa vendita al dettaglio di prodotti alcolici e vino
A regolamentare la vendita online di alcolici e vino ci sono anche gli obblighi specifici di settore. In questo caso non centra la modalità di vendita ma la categoria merceologica, quindi che tu voglia aprire un negozio fisico o digitale e vuoi vendere questa tipologia di prodotti devi conoscere perfettamente:
- il D.Lgs. 114/1998, con gli aggiornamenti introdotti dal D.Lgs. 59/2010, che stabiliscono i requisiti morali e professionali per la vendita di prodotti alimentari;
- il Regolamento europeo 1169/2011, che delinea gli obblighi relativi all’etichettatura dei prodotti alimentari;
- le norme regionali.
| Vendere prodotti alcolici online: i requisiti
In realtà, ancor prima di aprire partita IVA e avviare l’attività è necessario verificare se si è in possesso dei requisiti stabiliti dal D.Lgs. 59/2010. Si tratta di requisiti che attengono sia a fatti e qualità personali e morali, sia requisiti puramente professionali specifici per l’attività.
| I requisiti morali
Secondo tale Decreto, infatti, non possono esercitare l’attività commerciale di vendita e somministrazione:
- coloro che sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione;
- coloro che hanno riportato una condanna, con sentenza passata in giudicato, per delitto non colposo, per il quale è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni;
- coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna a pena detentiva per ricettazione, riciclaggio, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione;
- coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro l’igiene e la sanità pubblica;
- coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, due o più condanne, nel quinquennio precedente all’inizio dell’esercizio dell’attività, per delitti di frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti previsti da leggi speciali
Per le società e le associazioni, questi requisiti devono essere posseduti:
- dal legale rappresentante;
- dalla persona preposta all’attività commerciale;
- da tutti i soggetti citati dal DPR 252/98 all’art. 2, comma 3.
| I requisiti professionali
Inoltre, lo stesso Decreto stabilisce che per vendere prodotti alimentari è necessario possedere almeno uno dei seguenti requisiti professionali:
- avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti;
- avere per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, esercitato in proprio attività d’impresa nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande o avere prestato la propria opera, presso tali imprese, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all’amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o in altre posizioni equivalenti;
- essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti”.
L’alternativa, per coloro i quali non soddisfassero nessuno di questi requisiti è conseguire la certificazione di frequenza di corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande).
| La normativa per gli e-commerce di prodotti alcolici e vino
Poi ci sono le norme specifiche per l’e-commerce.
Come anticipato, a prescindere dalla scelta di voler vendere online alcolici, vino o altri prodotti, per i venditori a distanza via web è necessario adempiere agli obblighi legali stabiliti dalla normativa e-commerce (valida orizzontalmente per tutte le categorie merceologiche).
Ho dedicato una guida apposita a questo tema, per approfondire leggi qui:
Normativa e-commerce 2023: la guida completa
In pratica il corpo normativo di riferimento è il risultato dell’applicazione del Codice del Consumo, del Decreto sul commercio elettronico, del GDPR e delle altre disposizioni applicabili. Sintetizzando, ecco gli obblighi principali.
| Termini e Condizioni di Vendita
Si tratta di uno dei documenti legali più importanti di un e-commerce e rappresenta di per sé il contratto tra venditore e acquirente, quindi sicuramente merita tutta l’attenzione possibile.
Cosa deve contenere questo documento? Qui lo spiego nel dettaglio. I punti principali sono:
- i dati del venditore e i dati di contatto;
- le caratteristiche principali dei beni o servizi e come la loro disponibilità è presentata nella scheda prodotto;
- le modalità di pagamento;
- le modalità di consegna;
- come esercitare il diritto di recesso (obbligatorio anche per la vendita di vini);
- la garanzia legale di conformità dei prodotti / servizi;
- la modalità di risoluzione online delle controversie;
- come viene garantita l’assistenza post-vendita;
- la previsione della mail di conferma dell’ordine.
Tra le previsioni specifiche per la vendita online di alcolici e vino, c’è sicuramente quella che limita la vendita di tali bevande a coloro che abbiano compiuto la maggiore età.
| Privacy Policy (o Informativa Privacy) e Cookie Policy
La Privacy Policy è il documento che spiega a chi acquista dal sito e-commerce di alcolici e vino come vengono trattati i suoi dati personali e si sostanzia principalmente nel rispetto delle norme del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).
Leggi anche: Informativa Privacy per e-commerce: il modello
Oltre alla forma, che di per sé è già un requisito di legalità di questo documento, i contenuti principali da includere sono:
- il Titolare del trattamento;
- il Responsabile del trattamento;
- il Data Protection Officer (DPO), se nominato;
- quali sono i dati trattati;
- le finalità del trattamento;
- la base giuridica del trattamento;
- se ci sono ulteriori destinatari dei dati oltre il Titolare;
- i diritti degli interessati dal trattamento.
Inoltre, una sezione a parte (o in alternativa anche un documento a sé stante, linkato all’Informativa Privacy) deve mettere a conoscenza degli utenti la Cookie Policy dell’e-commerce.
Leggi anche: Cookie Policy per siti web ed e-commerce: come va scritta
| Vendere alcolici e vino online: gli altri aspetti legali specifici
Inoltre, entrando ulteriormente nello specifico, per vendere alcolici e vino online bisogna tener conto di aspetti legali aggiuntivi che attengono all’applicazione del regime delle accise e all’obbligo di verificare l’età dell’acquirente.
| La licenza per la vendita di alcolici
Il D.Lgs 504/1995 detto anche TUA (Testo Unico Accise) stabilisce che la vendita di alcolici è sottoposta al regime delle accise.
Tutti coloro che vogliono vendere online vino o altre bevande alcoliche devono richiedere l’apposita licenza di deposito fiscale all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che sul suo portale online ha allestito una sezione apposita con tutte le informazioni necessarie sugli adempimenti.
Infatti, secondo il Testo Unico Accise, l’alcol e le bevande alcoliche sono assoggettate ad accisa, insieme ai prodotti energetici e ai tabacchi.
Tra le bevande alcoliche soggette a tale imposta ci sono tutte le bevande che contengono alcol come birra, vino e altre bevande.
Sono esclusi i “piccoli produttori di vino”, cioè le aziende agricole con produzione annuale inferiore a 1.000 ettolitri, e le “produzioni alcoliche domestiche”, a condizione che i prodotti ottenuti non siano oggetto di alcuna attività di vendita.
La violazione delle normative sui monopoli fiscali comporta gravi sanzioni, per cui è sempre consigliato rivolgersi ad un professionista per conoscere gli obblighi specifici per la propria attività.
| Divieto di vendere alcolici ai minorenni: un e-commerce di vino come deve rispettarlo?
Chiaramente, come avviene offline, anche sul web è vietata la vendita di alcolici ai soggetti con età inferiore a 18 anni.
La Legge 125/2001, la Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati, all’art. 14 ter, stabilisce che
chiunque vende bevande alcoliche ha l’obbligo di chiedere all’acquirente, all’atto dell’acquisto, l’esibizione di un documento di identità, tranne che nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta”, inoltre al comma 2 specifica anche che “si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1000 euro a chiunque vende o somministra bevande alcoliche ai minori di anni diciotto. Se il fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2000 euro con la sospensione dell’attività da quindici giorni a tre mesi”.
Questa norma, dunque, prevede sempre un comportamento attivo di controllo da parte del venditore, escludendo solo i casi in cui la maggiore età di chi acquista alcool sia manifesta, cioè quando ci si trova di fronte a una persona che è facilmente e palesemente identificabile come maggiorenne.
E online? Come deve fare un e-commerce di vino a rispettare il divieto di vendere alcolici ai minorenni?
Un modo più snello può essere la richiesta del codice fiscale in fase d’acquisto, ma, a norma di legge, la modalità idonea (anche se operativamente più impegnativa) è la registrazione all’e-commerce con l’inserimento di una copia di un documento di identità in corso di validità, con l’onere di verifica successiva da parte del venditore.
Questa soluzione, però, apre a una serie ulteriore di adempimenti legati al trattamento dei dati personali, infatti, come previsto dal GDPR, il Titolare del trattamento deve dotarsi degli strumenti idonei alla corretta conservazione dei documenti e inserire questa attività nel Registro dei trattamenti per una corretta valutazione del rischio.
Leggi anche: E-commerce e Registro delle Attività di Trattamento: cos’è e cosa deve contenere secondo il GDPR
| Promozione e-commerce bevande alcoliche e vini a norma di legge
Infine la promozione: relativamente alla pubblicità di prodotti alcolici ci sono restrizioni importanti che riguardano sia il mondo offline che l’online.
Nel primo caso, in Italia, fondamentalmente restano in vigore le norme stabilite dalla norma su richiamata, la Legge 125/2001, in particolare all’art. 13, che vieta, ad esempio, “la pubblicità di bevande alcoliche e superalcoliche che sia trasmessa all’interno di programmi rivolti ai minori e nei quindici minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi”.
Online, invece, ogni piattaforma ha delineato una precisa policy relativa al tema, quindi è bene leggere attentamente cosa è permesso e cosa no all’interno dei vari motori di ricerca e social network.
Meta (quindi Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger) relativamente all’utilizzo delle sponsorizzazioni (le cosiddette Facebook ADS) dice che “le inserzioni che promuovono prodotti alcolici o fanno riferimento a essi devono rispettare tutte le leggi locali vigenti, le linee di condotta del settore obbligatorie o consolidate, le linee guida, le licenze e le approvazioni e applicare criteri di targetizzazione basati su età e Paese in conformità con i requisiti di targetizzazione di Facebook.”, con il rischio di vedersi bloccati gli account pubblicitari se non si rispetta pedissequamente tale policy.
Google, invece, nella Guida alle norme pubblicitarie su Google ADS, dice che
Rispettiamo le normative locali sull’alcol e i relativi standard di settore, pertanto non ammettiamo determinati tipi di annunci correlati agli alcolici, dedicati ad alcolici veri e propri o a bevande che assomigliano ad alcolici. Alcuni tipi di annunci correlati agli alcolici sono ammessi, a condizione che rispettino le norme riportate di seguito, non si rivolgano ai minorenni e abbiano come target esclusivamente i paesi in cui questo genere di promozione è esplicitamente autorizzato. e prosegue definendo caso per caso cosa è consentito e cosa è vietato.
| E-commerce prodotti alcolici e vino a norma di legge: lasciati supportare da Ecommerce Legale
Come abbiamo visto, dunque, vendere alcol e vino online a norma di legge significa rispettare una normativa molto articolata.
A seconda degli obblighi mancati, le sanzioni possono essere davvero pesanti e incidere sul proseguimento dell’attività, per questo il consiglio è prevenire, affidandosi a un legale esperto che può aiutarti ad adempiere in maniera corretta a tutti gli obblighi previsti e a gestire un e-commerce di prodotti alcolici e vino legale, lasciandoti sereno di dedicarti al business.
Non rimandare, noi possiamo essere al tuo fianco, contattami.
Floriana Capone