E-commerce alimentari: requisiti e normativa 

e-commerce food - Ecommerce Legale

Come aprire un ecommerce alimentare?

Quali sono gli adempimenti legali per vendere prodotti alimentari online?

Secondo lo studio dell’Osservatorio eCommerce B2c, la vendita di prodotti alimentari online ha avuto un enorme balzo in avanti in questi due anni segnati dalla pandemia: tra il 2019 e il 2020 c’è stato un incremento delle vendite dell’84% mentre, tra il 2020 e il 2021, è stato del 38%.

La crescita ha interessato il grocery alimentare, il food delivery e l’enogastronomia, e le previsioni per il futuro fanno ben sperare.

Queste cifre rendono il settore ancora più appetibile e interessante per chiunque abbia voglia di aprire un sito ecommerce alimentare.

Tuttavia, anche nel settore food è necessario attenersi alla normativa ecommerce per non incorrere in sanzioni. 

Inoltre, per la vendita di alimenti online, bisogna rispettare delle regole specifiche per tutelare la salute del cliente, come le indicazioni sugli allergeni e gli ingredienti.

Avere un e-commerce alimentare a norma migliora l’esperienza d’acquisto del consumatore e accresce la fiducia nel tuo brand e, di conseguenza, porta ad un incremento del tuo volume di vendite.

Vediamo quali sono gli aspetti da non trascurare!  

E-commerce alimenti: la normativa

Per qualsiasi sito di vendita online, compresi gli e-commerce alimentari, bisogna far riferimento alle normativa ecommerce, come il Decreto sul Commercio Elettronico, il Codice del Consumo e altre norme, che regolano i Termini d’uso, le Condizioni generali di vendita e la stessa struttura del sito.  A queste si aggiungono le norme in materia di trattamento dei dati personali e Privacy Policy.

Tuttavia, ci sono anche dei riferimenti normativi specifici per il comparto food

  • il Regolamento europeo 1169/2011/UE, relativo alla tutela del consumatore e alle informazioni obbligatorie sugli alimenti;
  • il D.Lgs. 114/1998 (Decreto Bersani), modificato dal D. Lgs. 59/2010 che descrive i requisiti morali e professionali necessari per aprire un e-commerce alimentare.

Un aspetto fondamentale del Regolamento Europeo è che la vendita di alimenti online viene equiparata alla vendita in negozio, per cui, il consumatore deve avere una serie di informazioni obbligatorie prima di effettuare il suo acquisto.

E-commerce alimentare: i requisiti

Cosa serve per vendere prodotti alimentari online?

Per vendere prodotti locali, alimenti tipici o piatti pronti tramite internet è necessario essere in possesso dei requisiti di accesso alla vendita di alimenti online dettati dall’articolo 71, comma 6, del Decreto legislativo 59/2010.

Inoltre, non hanno diritto a vendere online coloro che non siano in possesso di alcuni requisiti morali.

Scopriamo nello specifico quali sono. 

Requisiti professionali

Per tutelare il consumatore e per essere certi che chi apre un e-commerce alimentare abbia una conoscenza pregressa del settore, la normativa stabilisce che, per vendere prodotti destinati all’alimentazione umana, è necessario essere in possesso di almeno uno di questi requisiti:

  1. aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, regionale o riconosciuto dalle regioni o dalle province autonome di Trento e di Bolzano;
  2. aver gestito o essere stato dipendente o collaboratore qualificato per un’azienda che opera nel settore alimentare o nella somministrazione di alimenti e bevande. L’esperienza deve aver avuto una durata di almeno due anni e risalire ai precedenti 5 anni.
  3. aver completato un percorso di studi (laurea magistrale o triennale, diploma di scuola superiore almeno triennale) inerente alla commercializzazione, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti.

I requisiti professionali devono essere posseduti da una figura responsabile all’interno dell’organizzazione:

  • titolare;
  • rappresentante legale;
  • persona preposta all’attività commerciale.

Requisiti morali

I requisiti morali per l’apertura di un e-commerce food sono relativi al titolare o al legale rappresentante.

In particolare, non possono aprire un e-commerce alimentare e procedere con la vendita di prodotti alimentari o somministrare alimenti, le persone che:

  • siano state dichiarate delinquenti abituali, professionali o per tendenza, a meno che non siano state riabilitate;
  • siano state condannate per per delitto non colposo a una detenzione di almeno tre anni;
  • abbiano subito condanne per reati di ricettazione, riciclaggio, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione;
  • abbiano commesso reati contro l’igiene e la sanità pubblica;
  • siano state condannate ripetutamente per delitti di frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti previsti da leggi speciali nei 5 anni precedenti.

In questi casi, non è possibile svolgere attività di vendita alimentare per i 5 anni successivi all’estinzione della pena.

e-commerce food normativa

| Ecommerce alimentare: quali informazioni devono contenere l’etichetta e la scheda prodotto?

Indicazioni molto accurate sulla vendita a distanza di alimenti e bevande vengono dettate dal Regolamento Europeo 1169/2011.

Per prima cosa, però, bisogna tener presente che gli alimenti venduti tramite e-commerce sono soggetti agli stessi obblighi informativi di quelli applicati ai negozi fisici.

In un negozio fisico, le persone possono leggere l’etichetta all’interno del punto di vendita, prima di comprare un prodotto alimentare.

Ciò non avviene per l’e-commerce.

Per ovviare a questa situazione, il Regolamento prevede che si debba utilizzare un supporto adeguato per fornire le informazioni prima dell’acquisto e al momento della consegna.

Il supporto nella vendita online può essere identificato nella descrizione della scheda prodotto del sito e-commerce.

La scheda prodotto, quindi, deve contenere tutte le informazioni obbligatorie, in modo che il consumatore abbia le indicazioni di cui ha bisogno, come ad esempio la denominazione dell’alimento, l’elenco degli ingredienti, le quantità e le altre informazioni obbligatorie per legge.

Non fornire queste informazioni può esporre il titolare dell’e-commerce ad un rischio di sanzioni molto alto.

| Diritto di recesso nella vendita di cibo online

Il diritto di recesso si applica agli e-commerce alimentari?

In linea di principio, il diritto di recesso si applica anche agli e-commerce che vendono alimenti: l’acquirente ha 14 giorni dalla consegna per restituire il prodotto.

Tuttavia, il diritto di recesso è escluso per alcune categorie di prodotti:

Beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente

Rientrano in questa categoria: il latte, il formaggio, i prodotti ittici o quelli per i quali è necessario rispettare e garantire la catena del freddo.

Beni sigillati che sono stati aperti alla consegna e che non possono essere restituiti per motivi igienici o legati alla protezione della salute.

Appartengono a questa categoria mascherine, dispositivi medici e abbigliamento. 

Per quanto riguarda il food, parliamo ad esempio di una bottiglia di vino aperta o una scatola di cioccolatini aperta.  

In genere, per capire quali sono i prodotti ai quali si può applicare il diritto di recesso bisogna fare riferimento al concetto di Shelf Life Cycle (ciclo di vita del prodotto sugli scaffali).

| Cosa può fare per te l’Avvocato dell’Ecommerce

Aprire un ecommerce alimentare è un’occasione ghiotta per fare business.

Ma bisogna prestare molta attenzione alle pratiche necessarie in fase di avvio poiché, oltre alla normativa e-commerce, ci sono regole più specifiche da seguire.

Se vuoi iniziare a vendere i prodotti tipici del tuo territorio, esportare il cibo Made in Italy all’estero o proporre alimenti home made, contattami.

Affidarsi ad un legale specializzato nell’ecommerce ti aiuterà ad agire nel rispetto della normativa.

Usa il form dei contatti per richiedere una consulenza personalizzata.

Floriana Capone
L’Avvocato dell’Ecommerce
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